Alessandro Allori

Alessandro di Cristofano di Lorenzo del Bronzino Allori (Firenze, 31 maggio 1535 – 22 settembre 1607) è stato un ritrattista italiano della tarda scuola fiorentina manierista.

Nel 1540, dopo la morte di suo padre, fu educato in arte da un amico intimo, spesso definito il suo “zio”, il pittore manierista Agnolo Bronzino, il cui nome a volte assunse nei suoi quadri. In qualche modo, Allori è l’ultimo della linea di importanti pittori fiorentini, di un patrimonio artistico toscano generalmente non diluito: Andrea del Sarto lavorò con Fra Bartolomeo (come Leonardo da Vinci), Pontormo lavorò brevemente con Andrea e addestrò Bronzino, che Allori addestrato. Le generazioni successive nella città sarebbero state fortemente influenzate dall’ondata di stili barocchi preminenti in altre parti d’Italia.

Freedberg deride Allori come derivato, sostenendo che illustra “l’ideale di Maniera per cui l’arte (e lo stile) sono generati dall’arte preesistente”. Lo smalto delle figure ha una forma innaturale simile al marmo, come se volesse una statua fredda. Si può dire della pittura manierista in tarda fase a Firenze, che la città che aveva presto respirato la vita nello statuario con le opere di maestri come Donatello e Michelangelo, era ancora così intimorita da loro che pietrificava le pose delle figure in pittura. Mentre verso il 1600 il barocco altrove stava iniziando a dar vita a figure dipinte, Firenze dipingeva statue bidimensionali. Inoltre, in generale, ad eccezione degli artisti Counter-Maniera (contro-manierismo), non osava allontanarsi da temi elevati o vagare in emozioni elevate.

Tra i suoi collaboratori c’era Giovanni Maria Butteri e il suo allievo principale era Giovanni Bizzelli. Cristoforo del Altissimo, Cesare Dandini, Aurelio Lomi, Giovanni Mosnier, Alessandro Pieroni, Giovanni Battista Vanni e Monanni furono anche i suoi allievi. Allori era uno degli artisti, lavorando sotto il Vasari, incluso nella decorazione dello Studiolo di Francesco I.

Fu il padre del pittore Cristofano Allori (1577-1621).

Biografia
Nato dal costruttore di spade Cristofano di Lorenzo e Dianora Sofferoni, doveva ancora entrare da bambino nella bottega del suo amico di famiglia Agnolo Bronzino se già all’età di quattordici anni era un aiuto autonomo del suo maestro che, secondo la testimonianza di Vasari, lo trattavo sempre come un figlio, piuttosto che come uno studente. “Sandrino Tofano” è menzionato per la prima volta come pittore nei documenti di pagamento per la Storia di Giuseppe a Palazzo Vecchio, basato su un progetto del Bronzino.

Già nel 1552 dipinse una crocifissione, attualmente mancante, per Alessandro de ‘Medici. Già lavorando per i Medici, può conoscere le loro collezioni e, con la protezione del suo maestro, può avvicinarsi a artisti, scrittori ed ecclesiastici.

Nel 1554 partì per Roma con il fratello Bastiano, frequentando la grande cerchia di artisti toscani; forse conosce lo stesso Michelangelo, di cui studia certamente le opere, e anche quelle di Melozzo e Raffaello. Dipinse un Autoritratto e il Ritratto di Ortensia de ‘Bardi, agli Uffizi, e il Ritratto di un giovane con una lettera di Berlino.

Alla morte di suo padre, nel 1555, Angelo Bronzino divenne in realtà il capo della famiglia Allori e Alessandro aggiunse il cognome Bronzino al suo. Tornò a Firenze nel 1560 per decorare la cappella di Montauto nella SS Annunziata, secondo le impressioni e i disegni presi dalla cappella Sistina.

Nel 1560 inizia a scrivere una sezione di anatomia, il Dialogo sull’arte del disegno, dedicato al Bronzino; dipinge il Cristo e i santi Cosma e Damiano di Bruxelles e la Deposizione per la Santa Croce. L’anno seguente termina il Noli me tangere del Louvre e si reca brevemente a Roma per il Ritratto di Paolo Caprina, ora all’Ashmolean Museum. Bronzino fece testamento il 18 gennaio 1561 con il denaro “alla vedova di Cristoforo Allori, Dianora.A suo figlio e il suo allievo, il pittore Alessandro Allori, lasciò tutti i suoi dipinti, i disegni a colori e l’arte della pittura. Alessandro e suo fratello Sebastiano e costituisce la dote alla loro sorella, Lucrezia “(Furno, 1902).

Il 18 ottobre 1563 fu nominato Console dell’Accademia del Disegno a Firenze, carica che mantenne fino all’aprile del 1564 e partecipò alla preparazione dei funerali di Michelangelo.

Lo studio di Francesco I a Palazzo Vecchio
Nell’agosto del 1570 Vincenzo Borghini, intellettuale della corte medicea, chiamò il Vasari il programma per decorare una stanza di Palazzo Vecchio, adiacente al Salone dei Cinquecento e la camera da letto di Francesco I de ‘Medici, principe reggente del Granducato di Cosimo de ‘Medici: “la piccola stanza deve servire per un guardaroba di cose rare e preziose, e per valuta e arte, come sarebbe dire gioie, medaglie, pietre scolpite, cristalli lavorati e vasi, geni e cose simili, non troppo grandezza, collocati nei loro armadietti, ognuno nel suo genere “.

Le opere, immediatamente iniziate dal Vasari e dalla sua cerchia, si conclusero nel 1572. Lo Studiolo sarà smantellato nel 1587 e i tesori contenuti andranno perduti; i pannelli dipinti – le porte degli armadi che contenevano “le meraviglie della natura e del lavoro umano” saranno rimesse all’inizio del XX secolo nell’ordine derivato dalle istruzioni di Borghini – probabilmente non equivalenti a quello effettivamente realizzato.

Oltre a Vasari e Allori, autore di Peach of pearls, Santi di Tito, Mirabello Cavalori, Jacopo Zucchi, Girolamo Macchietti, Giovanni Stradano, Giovanni Battisti Naldini, Maso di San Friano, Francesco Morandini, Bachiacca e altri.

Il 23 novembre 1572, Bronzino morì nella casa di Allori e Alessandro recitò l’orazione funebre all’Accademia del Disegno: “Non morire per quelli che vivono come Bronzin visse …”.

L’informazione biografica su Alessandro divenne più intensa negli anni settanta quando, con la morte di Bronzino e Vasari nel 1574, divenne il pittore fiorentino più richiesto. È l’artista ufficiale del Granduca Francesco I de ‘Medici, soddisfacendo le sue esigenze raffinate e assumendo vari incarichi, come lo stesso Vasari, tanto che fu anche nominato architetto dell’Opera del Duomo nel 1592.

Usa diversi suggerimenti per opere di diversi contenuti: fiammingo nel Ratto di Proserpina del 1570, Michelangelo nella Pietà del 1571 nella SS Annunziata di Firenze, di Bronzino nella Sacra Famiglia del 1576 nella collezione inglese di Hesketh, Romano nelle decorazioni di Palazzo Salviati, di Andrea del Sarto nel Cristo e l’adultera di Santo Spirito e nel Cenacolo del Carmine; nel 1577 gli affreschi della cappella Gaddi in Santa Maria Novella, con le Storie di San Jeromerevono le decorazioni della cupola di Federico Zuccari, riferite a Muziano e al Correggio.

Dagli ultimi anni settanta l’attività artistica fiorentina si rivolge principalmente alla devota rappresentazione: gli Allori si adeguano, utilizzando la tradizione formale fiorentina di Andrea del Sarto, Bronzino e Michelengelo, arricchiti dal gusto aristocratico della rappresentazione di preziosi arredi, di tessuti pregiati e di elaborati ricami, come nell’Ultima Cena costruita nel 1582 per il convento di Astino e ora conservata nel Palazzo della Ragione nella sala delle capriate di Bergamo, nella Madonna col Bambino, santi e angeli di Cardiff, del 1583, nell’Holy famiglia con Sant’Anna e San Francesco, al Prado, 1584, nelle Nozze di Cana a Sant’Agata, 1600, nel Cristo nella casa di Marta e Maria a Vienna, del 1605 e nelle varie direzioni del Cristo morto di Olmutz, Chantilly, Budapest e Venezia.

Gli ultimi lavori
Fin dagli anni novanta, Alessandro ha anche approfittato della collaborazione di suo figlio Cristofano e accetta le novità provenienti dalla pittura di Paul Brill, con l’introduzione di ampi paesaggi, come nel Call di San Pietro, nel 1596 e nel Sacrificio di Isacco, del 1601, sia negli Uffizi, sia nella Sacra Famiglia di Lisbona, nel 1602.

Nella penitente Santa Maria Maddalena, al Museo Stibbert, rende più severa l’iconografia tradizionale, eliminando gli eccessi di nudità, il cranio, la frusta e perfino il sacco e fa del peccatore una bella signora composta che si prende cura della persona: i famosi capelli normalmente sciolti sono raccolti e ritorti e la luce scivola sulla camicia e sullo scialle ricamati.

Tra le ultime opere, intorno al 1604, è la predicazione di San Giovanni Battista di Palazzo Pitti, ambientata di nuovo in un paesaggio fiammingo, un legno che è il protagonista della rappresentazione, che si allunga e si apre alle luci del tramonto, introducendo , anche tra le tante figure che frequentano il sermone, come un’atmosfera di attesa calma e silenziosa.

Soffre molto dalla gotta e dal negozio si occupa principalmente di suo figlio: Alessandro dipinge ancora il San Francesco di Arezzo, una Madonna col Bambino ora a Gand e un’altra conservata a Madrid. Morì il 21 settembre 1607.

Lavori

Dipinti ad olio

Anversa, Museo Van den Bergh: Francesco I de ‘Medici, intorno al 1570
Arezzo, Museo di arte medievale e moderna, deposizione, firmato e datato 1580
Casa Vasari, San Francesco che prega, intorno al 1605
Chiesa della Misericordia, Noli me tangere, firmato e datato 1584
Baltimora, collezione privata, Tentazioni di San Benedetto, circa 1586
Bergamo, Palazzo della Ragione, Cenacolo, firmato e datato 1582
Bruxelles, i musei reali, i santi Cosma e Damiano, circa 1559
Budapest, Museo delle Belle Arti, Cristo morto e due angeli, firmato, circa 1582
Cambridge, collezione privata, Ritratto di un giovane
Cardiff, National Gallery of Wales, Madonna and Child Angels and Saints, 1583
Carini, Duomo, Adorazione dei pastori, 1578
Castelfranco di Sotto, Collegiata, Liberazione di San Pietro dal carcere, firmata e datata, 1584
Chantilly, Museo Condé: Sacra Famiglia, firmato e datato, 1603
Cortona, chiesa di Santa Maria Nuova, nascita di Maria, firmata e datata, 1595
Cracovia, Museo, Ritratto di Francesco I de ‘Medici, 1565.
Digione, Museo Magnin, Susanna e gli Anziani, firmato e datato, 1561
Firenze, Uffizi, Crocifissione con San Giovanni e Santa Maria Maddalena, verso il 1552; Autoritratto, circa 1555; Sacrificio di Isacco, 1601; Ercole e le Muse, firmato, 1568; Venere e Cupido, intorno al 1570; Ritratto di Giovanni di Averardo de ‘Medici; Ritratto di Lorenzo di Giovanni de ‘Medici, intorno al 1570; Ritratto di Bianca Cappello, intorno al 1572; Ritratto di Isabella de ‘Medici, 1576 ca Ritratto di Torquato Tasso, ca 1590; San Pietro cammina sull’acqua, firmato e datato 1596; Sacrificio di Isacco, firmato e datato 1601; Ritratto di Giuliano de ‘Medici; Ritratto di Francesco I de ‘Medici; Pietà, 1580
Galleria dell’Accademia, Madonna col Bambino, firmata e datata 1575; Incoronazione di Maria, 1581
Battistero di San Giovanni, Battesimo di Cristo, firmato e datato, 1592
Casa Buonarroti, Cristo, 1559
Museo Stibbert, Ritratto di Francesco I de Medici, intorno al 1590; Santa Maria Maddalena, intorno al 1600
Palazzo Ginori, Ritratto di Caterina Soderini Ginori, ca 1560
Palazzo Medici-Riccardi, Ritratto di Giuliano di Nemours, circa 1587; Ritratto di Bianca Cappello, 1587
Palazzo Pitti, scene della vita di San Lorenzo, 1575 ca; Ritratto di Bianca Cappello, ca 1582; Ritratto del cardinale Ferdinando de ‘Medici, intorno al 1588; Madonna col Bambino, circa 1592; Predicazione di Giovanni Battista, firmata intorno al 1604;
Palazzo Portinari Salviati, Cristo nella casa di Martha, 1580
Palazzo Vecchio, Studiolo di Francesco I, La pesca delle perle, 1570; Banchetto di Cleopatra, firmato 1571
Chiesa di Sant’Agata, Le nozze di Cana, firmato e datato 1600
Chiesa di Santa Croce, deposizione dalla croce, 1560; Ascensione e incoronazione di Maria, 1588
Chiesa di Sant’Egidio, Pietà, 1578
Chiesa di San Giovanni degli Scolopi, Cristo e la donna samaritana, intorno al 1587
Chiesa di San Marco, La discesa al Limbo, intorno al 1580
Chiesa di Santa Maria Novella, Cristo e la donna samaritana, firmata e datata 1575; Ultima cena, 1584; Martirio di San Giacomo, firmato e datato 1592; Apparizione della Madonna a San Giacinto, firmata e datata 1596
Chiesa di San Niccolò, Martirio di Santa Caterina, 1582; Sacrificio di Isacco, firmato e datato 1583
Chiesa di Santo Spirito, Santi martiri, firmata e datata, 1574; Cristo e l’adultera, firmato e datato, 1577
Chiesa dei SS. Annunziata, Birth of Mary, firmato e datato 1602
Francoforte, Collezione privata, Ritratto virile
Genova, Musei Strada Nuova – Palazzo Bianco, Adorazione dei Magi, olio su rame
Lisbona, Museo di Arte Antica, Riposo durante il volo in Egitto
Londra, collezione privata, Madonna col Bambino, angeli e santi
Los Angeles, Getty Museum, The Abduction of Proserpina, 1570
Lucca, Duomo, Presentazione di Maria al Tempio, 1598
Madrid, Museo del Prado, Deposizione dalla croce, intorno al 1560; Sacra Famiglia con il cardinale Ferdinando de ‘Medici, firmata e datata 1584; Ritratto di Filippo de ‘Medici,
Messina, Museo Regionale, Madonna dell’Itria, firmato e datato 1590. Opere provenienti dalla chiesa di San Francesco all’Immacolata.
Milano, collezione privata, Annunciazione, 1591.
Montepulciano, Pinacoteca, Ritratto virile, 1587
Chiesa di Sant’Agostino, Resurrezione di Lazzaro, firmata nel 1593
Montpellier, Museo Fabre, Venere e Cupido; San Giovanni Battista, firmato e datato, 1586
New Haven, Yale University, Ritratto di Bianca Cappello, intorno al 1582
Olomouc, Cattedrale, Deposizione dalla croce, 1583
Palermo, Collezione di Antonio Lucchesi-Palli della galleria di Palazzo Campofranco, Ritratto, pittura documentata.
Pisa, chiesa del Carmine, Ascensione, firmata e datata, 1581
Pistoia, chiesa di San Francesco, Resurrezione di Lazzaro, firmata e datata 1594
Pozzolatico, parrocchiale, Madonna col Bambino e santi, 1582
Praga, Museo, Battesimo di Cristo, firmato, intorno al 1570
Prato, chiesa della Misericordia, Ascensione di Maria, firmato e datato 1603
Roma, Accademia di San Luca, santi Andrea e Bartolomeo, intorno al 1565
Galleria Colonna, La discesa al Limbo, 1578
Galleria Corsini, Ritratto di donna, 1582 circa
Galleria Doria Pamphilj, Salita al Golgota, firmata e datata 1604
San Paolo del Brasile, Museo d’arte, Ritratto di Piero di Medici
San Pietroburgo, Ermitage, Dante e Virgilio nel Purgatorio, intorno al 1575; Ritratto di un giovane; Betsabea nel bagno; Madonna col Bambino, firmato
Tubinga, Università, Ritratto di donna, circa 1575
Venezia, Seminario, Ritratto di Lucrezia Minerbetti, intorno al 1580
Vienna, Kunsthistorisches Museum, Ritratto di Maria de Medici, intorno al 1595; Cristo nella casa di Martha, firmato e datato 1605

affreschi

Firenze, chiesa del Carmine, Ultima Cena, 1582
Palazzo Pitti, decorazioni
Palazzo Portinari Salviati, Storie della Maddalena; Deposizione; Santi, firmato e datato 1580; grottesche; Batracomiomachia; Scene dell’Odissea, 1581 – 1582
Chiesa di San Marco, Storie di Sant’Antonio, 1588
Chiesa di Santa Maria Novella, Storie di San Girolamo; Virtù, intorno al 1578; Trasporto del corpo di Cristo, intorno al 1587 (lunetta del Chiostro Grande); Decorazioni del refettorio
Chiesa dei SS. Annunziata, Cristo tra i dottori; Espulsione di mercanti dal Tempio, 1560
Uffizi: Grottesche, 1581
Passignano, Badia, Storie di San Giovanni Gualberto, 1580
Poggio a Caiano, Villa Medicea, Allegorie; Grottesche, 1579-82.