L’arte normanna in Sicilia si sviluppò nell ‘isola durante il periodo del dominio dei Normanni, che aveva sostituito gli emiri arabi dal 1060, per renderlo poi, dal 1130, un unito, passato poi alla dinastia sveva nel 1198, con Federico II .
Architettura
L’architettura normanna rappresentava uno stile originale e con varie modalità di contributi diversi; l’architettura romanica normanna delle regioni di origine dei conquistatori e gli elementi dell’architettura araba che si era sviluppata sull’isola durante i due secoli di dominazione araba e di cui rimangono pochissimi resti, e infine all’arte bizantina.
Gli edifici in Sicilia:
A Palermo:
la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti (1142 – 1148)
la Chiesa di San Cataldo (1154)
la Chiesa della Martorana (“Santa Maria dell’Ammiraglio”, del 1143)
la Cappella Palatina (1130 – 1140) del Palazzo dei Normanni
la residenza di Maredolce
La Zisa
il castello di Cuba
il ponte dell’ammiraglio
la Chiesa di Santa Cristina la Vetere
la Chiesa di S. Giovanni dei Lebbrosi
Chiesa della Santissima Trinità (Palermo)
Basilica della Santissima Trinità del Cancelliere
A Cefalù:
la cattedrale di Cefalù (1131 – 1267)
A Monreale:
la cattedrale di Monreale (iniziata nel 1174)
A Mazara del Vallo:
Chiesa di San Nicolò Regale
Chiesa della Madonna delle Giummare
Arco normanno
A Castelvetrano:
la Chiesa della Santissima Trinità di Delia
Chiese di probabile rito greco in provincia di Messina e Catania, sicuramente influenzate dallo stile:
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Agrò presso Casalvecchio Siculo
Chiesa di San Pietro in Itala
Cappella Palatina di Montalbano Elicona
Cuba di Santa Domenica vicino a Castiglione di Sicilia
A Sciacca:
Chiesa di San Nicolò la Latina
A Caltanissetta:
Abbazia dello Spirito Santo
A Catania:
Cattedrale di Sant’Agata, il cui edificio originario rimane principalmente l’area presbiterale (transetto e absidi)
A Messina:
Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani
In Gangi:
Torre dei Ventimiglia
Ad Agrigento:
Cattedrale di San Gerlando
Pittura e mosaici
Gli esempi conservati di pittura normanna sono stati attribuiti a laboratori locali che hanno dovuto continuare una tradizione già formata nel periodo islamico e influenzati dalle tradizioni fatimide, nordafricane e persiane. Questi artisti sono responsabili del complesso programma decorativo della Cappella Palatina o delle raffinate decorazioni per le travi dipinte del Duomo di Cefalù.
I Normanni iniziano, partendo da Ruggero II di Sicilia, per coprire le chiese palermitane dei mosaici scolastici bizantini che hanno l’apice nella rappresentazione di Cristo Pantocratore nella Cappella Palatina di Palermo e nelle cattedrali di Monreale e Cafalù.
Scultura e arti minori
I cicli della scultura normanna romana sono imponenti, come il candelabro pasquale della Cappella Palatina e soprattutto le sculture di epoca normanna romana dei chiostri delle grandi cattedrali normanne, in particolare il chiostro di Cefalù e quello di Monreale. Le capitali del chiostro della cattedrale di Monreale presentano sculture romaniche di origine nordica con retaggio scandinavo ma anche celtico e sono considerate tra i maggiori esponenti della scultura e dell’arte romanica europea.
Caratteristica peculiare dell’arte scultorea e architettonica normanna della Sicilia è rappresentata dagli elementi scultorei architettonici a zig-zag a bacchetta di origine anglo-normanna che sono la caratteristica principale dell’architettura nordica, ampiamente utilizzata in Inghilterra e in Sicilia.
Tra gli elementi scultorei vi sono sculture in legno, come i pannelli in legno di Martorana (1140 sec.), Quelli appartenenti alle porte della casa Martorana (metà del XII secolo) e il soffitto della porta proveniente dal palazzo reale.
Alla decorazione degli edifici di fondazione dinastica, ci sono i mestieri di lusso, in metallo, e i cofanetti d’avorio, che gli artigiani locali hanno continuato a creare per una clientela aristocratica e di corte e che hanno avuto una fiorente esportazione nel XII secolo. sono arrivati in molte chiese in Italia e in Europa.
In entrambi i casi l’iconografia di queste realizzazioni decorative deriva dalla produzione del lusso islamico e da forme elaborate come rappresentazione del potere (scene di caccia), ma anche dall’iconografia cristiana.
Anche per i pannelli decorativi a stucco, utilizzati in particolari nodi delle costruzioni (nicchie, giunti tra volte e pareti e finestre), secondo un uso attestato nell’architettura musulmana, si presume una produzione locale che continua le tradizioni del periodo emirato. Esempi sono a Palermo i frammenti di finestre di diversi edifici e i muqarnas (giunti tra volte e muri con serie di elementi di nicchia concavi sovrapposti) di Cuba. Fuori le mura sono frammenti di decorazione murale della chiesa di San Giuliano. Caltagirone, della prima metà del XII secolo, le cui decorazioni sono ispirate al repertorio dei tessuti orientali X-XI secolo.
Un pannello di marmo intarsiato della chiesa di San Cataldo sembra riprendere i motivi dalla Spagna islamica piuttosto che dai pavimenti cosmateschi. Pavimenti simili esistevano anche nella Cappella Palatina, nella Martorana e nella cattedrale di Monreale.
tessuti
Nell’artigianato di lusso c’era un posto di rilievo per la produzione di tessuti: uno degli esempi più noti è il manto di Ruggero II, datato 1133-1134, opera di produzione locale, forse nella stessa corte, con stile e iconografia derivata da prodotti orientali. È oggetto di dibattito se i tessitori fossero continuatori della tradizione della precedente era islamica o fossero artisti bizantini chiamati alla corte di Palermo dopo il 1147. I tessuti di seta, cotone e lino prodotti nella Sicilia normanna erano considerati particolarmente preziosi e esportato in Nord Africa, forse in continuazione di un commercio già avviato nell’era araba.
Le pietre dure
Oltre alla scultura di altre pietre semipreziose, sembra essere stata presente in Sicilia una produzione locale di cristalli di roccia, sulla scia delle esperienze fatimide.
La ceramica
La produzione ceramica dell’era islamica è ancora poco conosciuta, ma sembra essere attribuibile a questo periodo (X e XI secolo) una produzione di ceramiche smaltate (bacini della Sicilia occidentale, fornace di Mazara del Vallo, fornace di Piazza Armerina) che erano stati precedentemente dichiarati in epoche successive.
Nel periodo normanno la produzione ceramica continua le tradizioni precedenti, sia nelle forme che nei motivi decorativi. I centri principali erano Palermo e Agrigento, che producevano sia ceramiche comuni (anfore o olle decorate da fasce), sia ceramiche smaltate, decorate con tipici motivi a mandorla, zoomachie (combattimenti di animali), figure isolate o “lapwing”, con il corpo reticolato , che sembra essere un’invenzione locale.
Ad Agrigento sono stati prodotti dei bacini in ceramica monocromatica verde, che si trovano come decorazione nelle chiese contemporanee di Pisa.