Il Museo Bandini si trova a Fiesole. Fu fondata dal canonico Angelo Maria Bandini nel 1795, nella chiesa di Sant’Ansano. Alla sua morte Bandini lasciò il museo come testimonianza del Capitolo di Fiesolano.
Storia
Il piccolo ma affascinante Museo Bandini deve il suo nome al canone Angiolo Maria Bandini (Fiesole, 1726 – 1803), grande studioso e, dal 1756, bibliotecario della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, di cui compilò il monumentale catalogo. In contatto con alcune delle personalità più importanti del periodo (frequentò anche la cerchia del cardinale Albani, mecenate di Winckelmann), Bandini sviluppò una spiccata sensibilità per gli oggetti d’antiquariato e da collezione, al punto che egli stesso riunì la propria collezione di opere di arte in un “Museo Sacro”.
Nel 1795, il canone fiesoliano acquistò la chiesetta di Sant’Ansano, risalente all’XI secolo, e collocò i dipinti risalenti al XIII-XV secolo, il piccolo nucleo di opere bizantine e le sculture in terracotta del laboratorio della Robbia , raccogliendo così un’importante testimonianza per l’arte fiorentina e toscana medievale. Alla sua morte nel 1803, Bandini donò questa collezione di arte sacra al Vescovo e al Capitolo di Fiesole per “decorazione, educazione e carità del popolo di Fiesole”. Dopo circa un secolo, le opere furono spostate da Sant’Ansano e collocate nel museo che le ospita ancora.
Nel 1913, l’architetto Giuseppe Castellucci fu incaricato di costruire l’edificio dietro la cattedrale, che da allora è diventata la sede del museo.
Il piano terra contiene terracotta Della Robbia (uno di questi è l’Effigy Young detto Sant’Ansano di Andrea Della Robbia), opere intagliate, frammenti di sculture antiche, mobili intarsiati, sculture in marmo e pietra ollare e un vetro dorato del XIV secolo che rappresenta un Pietà.
Le due sale al primo piano contengono tavoli, dipinti di epoche diverse, che vanno dal XIII al XVII secolo. Molti sono di artisti sconosciuti, altri di Neri di Bicci; di Jacopo del Sellaio, pannelli con i Trionfi; di Bicci di Lorenzo; di Giovanni del Biondo, Incoronazione della Vergine; di Taddeo Gaddi, Annunciation; di Nardo di Cione, Madonna del parto; di Lorenzo Monaco, Crocifissione.
Esposizione
Prima stanza
La prima sala ospita una raccolta di sfondi d’oro che testimonia la nascita, alla fine del XVIII secolo, del gusto per i “primitivi”. Ci sono anche alcuni esempi di sculture in avorio e dipinti su vetro.
Dipinti
Maestro di Gagliano, crocifisso sagomato, 1250-1260 circa
Artista veneziano, Crocifissione e Quattro santi e quattro santi con il donatore, intorno al 1300-1325
Taddeo Gaddi, Quattro santi, intorno al 1335-1340
Maestro della Croce n. 434, crocifisso sagomato, intorno al 1230-1240
Cerchia di Ristoro d’Arezzo, crocifisso sagomato, ultimo quarto del XII secolo
Bernardo Daddi, San Giovanni Evangelista, 1335-1340
Seguace del Maestro di Santa Cecilia, pala d’altare portatile con la Madonna col Bambino e altre scene, 1310-1315
Taddeo Gaddi, Annunciazione, circa 1340-1345
Pittore senese, Crocifissione e Madonna col Bambino, santi e angeli, intorno al 1325-1350
Nardo di Cione, Madonna del Parto e un donatore, 1335-1360
Maestro di San Polo in Chianti, Quattro pannelli con santi, 1345-1350
Jacopo di Cione, Scomparti laterali di pala d’altare portatile, circa 1370-1375
Agnolo Gaddi, Madonna dell’umiltà tra i santi, 1380-1385
Agnolo Gaddi, Pentecoste, 1390-1395
Maestro dell’altare di San Niccolò, due coppie di santi, 1355-1360 circa
Maestro della predella del Museo Ashmolean, Crocifissione, 1365-1370
Jacopo da Firenze, Madonna con Bambino e Santi, 1390-1395
Pittore fiorentino, Ritratto del vescovo Luigi Maria Strozzi ?, prima metà del XVIII secolo
Maestro di Sant’Ivo, San Taddeo ?, C. 1410-1420
Jacopo di Mino del Pellicciaio, che annuncia Angelo e annunciò la Vergine, c. 1345
Maestro della predella del Museo Ashmoleano, Natività, Viaggio dei Magi, Circoncisione, Massacro degli Innocenti, 1381-1385
Altro
Manifattura francese, incoronazione dell’amante, avorio, 1325-1350 circa
Artista italiano centrale, figura di un santo martire, avorio, XI secolo
Arte bizantina, Arcangelo Gabriele, pietra ollare, XII secolo
La bottega di Giotto, Cristo in pietà tra i partecipanti, graffiti d’oro e vetri dipinti, 1305-1310
Seguace di Andrea Orcagna, Madonna col Bambino, marmo, circa 1365-1375
Seconda stanza
Nella seconda sala continua la collezione di dipinti fiorentini della seconda metà del XIV secolo e inizia la collezione di pittori del XV secolo ,,
Giovanni di Nicola (attr.), Cristo in pietà tra le pie donne e sante, circa 1350
Lorenzo di Bicci, San Jacopo Maggiore e San Nicola di Bari, 1395-1400
Stefano di Antonio Vanni, Battesimo di San Pancrazio, Disputa di Santa Caterina d’Alessandria, 1430-1435
Bicci di Lorenzo, Gerarchie celesti (due frammenti), 1420-1425 circa
Lippo d’Andrea, Due coppie di santi, 1430-1435 circa
Lorenzo Monaco, Crocifissione con santi, 1420-1425 circa
Giovanni dal Ponte, Due coppie di santi, intorno al 1410-1415
Giovanni del Biondo, Incoronazione della Vergine, 1373
Scuola di Beato Angelico, Crocifissione e altre scene, 1435-1440 circa
Domenico di Zanobi, Deposizione nel sepolcro, 1470-1475 circa
Neri di Bicci, Croce processionale dipinta, 1472-1475 circa
Andrea di Giusto Manzini, Madonna con Bambino e dodici angeli, 1425-1430 circa
Domenico di Michelino, Cristo in pietà tra i partecipanti al lutto, intorno al 1450-1455
Padrone delle campane, incoronazione della Vergine e dei Santi, 1515-1520 circa
Jacopo del Sellaio, Quattro trionfi, circa 1480-1485
Neri di Bicci, Adorazione del bambino, c. 1470-1475
Jacopo del Sellaio, Santi nel deserto, intorno al 1485-1490
Scuola di Rogier van der Weyden, Ecce Homo e astanti, 1440-1450 circa
Bottega di Sandro Botticelli, Madonna col Bambino e un angelo, 1475-1480 circa
Terza stanza
La terza sala conserva la collezione di Robbiani del canonico Bandini, nonché alcuni esempi di sculture in marmo e stucchi.
Andrea della Robbia, Madonna in adorazione del Bambino tra due angeli, intorno al 1495
Andrea della Robbia, effigie ideale di un giovane, intorno al 1500
Luca della Robbia il Giovane, effigie ideale di un ragazzo, 1500-1510 circa
Mattia della Robbia, Serafino, 1490-1500 circa
Giovanni della Robbia (attr.), Due putti con festoni, 1490-1495 circa
Giovanni della Robbia, Visitazione, intorno al 1517
Giovanni della Robbia, Maddalena penitente, intorno al 1505-1510
Giovanni della Robbia, Giovanni Battista bambino nel deserto, intorno al 1520
Girolamo della Robbia (attr.), San Francesco, 1510-1515 circa
Giovanni della Robbia, benedizione di Gesù Bambino in una mandorla, 1510-1520 circa
Giovanni della Robbia, Due angeli in volo, 1515-1520 circa
Bottega di Giovanni della Robbia, Acroteri in palmetta, 1515-1525 circa
Bottega di Giovanni della Robbia, cornice a specchio con ghirlanda, 1510-1520 circa
Bottega di Giovanni della Robbia, tre grappoli di frutta, 1500-1510 circa
Benedetto Buglioni, Incontro di Gesù e Giovanni Battista da bambini, intorno al 1500-1510
Benedetto Buglioni, Santo Cavaliere, intorno al 1510-1520
Santi Buglioni, Sant’Agnese, 1510-1520 circa
Giovanni Bandini (attr.), Figura maschile chiamata Autoritratto di Baccio Bandinelli con San Giovanni Evangelista, 1575-1580
Seguace di Francesco da Sangallo, Sacra Famiglia con Sant’Anna, 1570-1600 circa
Benedetto Buglioni e bottega, San Romolo e i suoi due compagni martiri, intorno al 1515-1520
Bottega di Giovanni della Robbia, San Pietro, intorno al 1520
Giambologna (attr.), Adorazione dei pastori, 1565-1570 circa
Quarta stanza
La quarta sala mostra alcune opere del pieno Rinascimento fiorentino.
Seguace di Perin del Vaga, Madonna con Bambino, 1530-1540 circa
Luca Signorelli, Tondo Baduel, 1492-1500 circa
Francesco Botticini, Madonna con Bambino e Santi, 1480
Cerchia di Fra ‘Bartolomeo, Madonna con Bambino e Santi Donato e Giovanni Gualberto, intorno al 1500-1510
Scultore fiorentino, Due mensole con Elia e putti e due mensole frammentarie con San Pietro e putti (dal Battistero di Firenze), primo quarto del XIV secolo
Seguace di Benedetto da Maiano, Cristo Redentore, intorno al 1490-1500
Musei di Fiesole
I Musei di Fiesole sono costituiti dall’Area Archeologica, in cui si trovano i resti dell’antico teatro, dei templi e dei templi etruschi e romani, dal Museo Archeologico, che contiene reperti provenienti da Fiesole etrusca, romana e longobarda oltre che importanti collezioni di ceramiche e dal Museo Bandini che ospita la collezione del Canone Bandini in cui sono esposti dipinti e terracotta dal Medioevo al Rinascimento.
Il museo, che ha celebrato il suo centenario nel 2013, è stato recentemente rinnovato e reso accessibile a tutti; le opere sono state restaurate ed esposte secondo il loro genere e origine: al piano superiore i dipinti, al piano terra una sezione è dedicata esclusivamente alle sculture della collezione e una alle opere della zona di Fiesole.
Oggi il Museo Bandini, di proprietà del Capitolo di Fiesole, è gestito dal Comune insieme all’Area e al Museo Archeologico, a testimonianza di come la collezione Bandini rappresenti un tesoro importante per la storia e la cultura di Fiesole.