L’assimilazione, sia in azulejos che in ceramiche tridimensionali, dei valori formali e tecnici dello stile neoclassico che dovevano continuare come espressione eclettica fino al 1830 circa, iniziò nella Real Fábrica de Louça a Rato, Lisbona (1765- 1835) nell’ultimo decennio del XVIII secolo.
Furono prodotte grandi quantità di conci ornamentali, che erano molto popolari e ampiamente utilizzati dalla classe media.
La collezione del Museo Nazionale Azulejo composta da sette pannelli con didascalie che alludono all’História do Chapeleiro António Joaquim Carneiro [La storia di António Joaquim Carneiro il Cappellaio] è paradigmatica di questo nuovo tipo di commissione. Questi pannelli raccontano la storia della mobilità sociale verso l’alto di un povero ragazzo il cui duro lavoro lo ha reso un ricco hamburger.
Durante il diciannovesimo secolo, l’espansione delle città e lo sviluppo di nuove aree urbane insieme a una mentalità più individualistica per quanto riguarda il successo e l’ostentazione di uno status acquisito dal lavoro, ha portato al crescente uso di azulejos sulle facciate come un modo per contrassegnare altrimenti edifici indistinti con aspetti che erano occasionalmente legati ai loro proprietari. Parte della produzione delle fabbriche nel nord del Portogallo iniziò a distinguersi per l’uso di forme in rilievo negli azulejos, creando effetti ottici di luce e ombra, più accentuati di quelli che si trovano a Lisbona.
La produzione di ceramica tra la metà del XIX secolo e l’inizio del XX secolo fu caratterizzata dall’industrializzazione della manifattura, in modo che gli oggetti in ceramica diventassero parte della vita quotidiana dei portoghesi, mentre gli azulejos furono affermati come rivelazioni per facciate, segnando gli spazi urbani . Parallelamente a questo processo di democratizzazione abbiamo notato, come punto di interruzione, l’emergere di una produzione autoriale con una vocazione essenzialmente decorativa. Le influenze in stile Art Nouveau ricevute direttamente dalla Francia, ma successivamente utilizzate nell’opera di Bordalo Pinheiro, potevano essere viste sia nella creazione di oggetti tridimensionali che negli azulejos.
Museo nazionale Azulejo
Il Museo Nazionale delle Piastrelle del Portogallo, è un museo d’arte a Lisbona, in Portogallo, dedicato all’azulejo, piastrelle tradizionali del Portogallo e dell’ex impero portoghese, nonché di altre culture iberiche. Ospitata nell’ex convento della Madre de Deus, la collezione del museo è una delle ceramiche più grandi del mondo.
Il Museu Nacional do Azulejo è ospitato nell’ex convento di Madre de Deus fondato nel 1509 dalla regina Leonor. La sua collezione presenta la storia delle piastrelle smaltate in Portogallo, dalla seconda metà del XV secolo ai giorni nostri, dimostrando che la piastrella rimane un’espressione viva e identitaria della cultura portoghese.
Occupando vari spazi nelle ex ali del convento dell’edificio, la mostra permanente di MNAz documenta la storia delle piastrelle in Portogallo dal XVI secolo ad oggi.
In stretto collegamento con il patrimonio di piastrelle presentato, altri oggetti in ceramica appartenenti alle collezioni del museo sono integrati nel discorso espositivo.